Negli ultimi anni, il campo della chirurgia ortopedica ha compiuto enormi passi avanti, con l’introduzione di tecnologie estremamente innovative che hanno migliorato significativamente la precisione dell’atto chirurgico e l’esperienza post-operatoria dei pazienti. Interviene sull’argomento il dott. Gianmosè Oprandi, medico chirurgo specializzato in chirurgia protesica per le articolazioni del ginocchio, dell’anca e in traumatologia dello sport.
Dott. Oprandi, quali sono le ultimissime frontiere nella chirurgia ortopedica del ginocchio?
La vera frontiera nell’ambito della chirurgia protesica del ginocchio non risiede solo nell’innovazione tecnologica degli ultimi anni, ma nella capacità di personalizzare l’intervento chirurgico per ogni singolo paziente, rispettando l’anatomia unica e il delicato equilibrio tra ossa, muscoli, tendini e tessuti molli peripro- tesici di ogni persona. Grazie all’adozione delle tecnologie più avanzate, oggi è infatti possibile eseguire l’impianto di una protesi del ginocchio in modo personalizzato, studiato su misura per ciascun individuo.
L’obiettivo è minimizzare l’invasività dell’intervento e accelerare il recupero post-operatorio, consentendo al paziente di deambulare in modo naturale, senza alterazioni della postura e del movimento, così da evitare problematiche a breve e lungo termine.

Si tratta di una grande evoluzione rispetto al passato!
Assolutamente sì! Fino a poco tempo fa, le protesi venivano applicate in modo standardizzato, allineando l’arto senza prendere in considerazione l’anatomia specifica di ogni individuo. Questo approccio, purtroppo, portavaa risultati non sempre ottimali con la persistenza di dolore, usura prematura e difficoltà nella riabilitazione.
Oggi, grazie all’avanzamento delle tecnologie, è possibile analizzare ogni singolo caso prima dell’intervento, progettare per ogni singolo individuo il trattamento protesico personalizzato tenendo conto delle specifiche caratteristiche anatomiche del paziente (la forma del femore, la curvatura della tibia, l’usura cartilaginea dei singoli compartimenti del ginocchio, l’allineamento della rotula e molto altro) e durante l’intervento realizzare il nostro planning in modo ultrapreciso riducendo l’impatto su tutti i tessuti in modo mini invasivo riuscendo a evitare malposizionamenti.
La complessità anatomica del ginocchio, tuttavia, rende difficile valutare con precisione la sua struttura nelle tre dimensioni senza l’utilizzo delle più moderne tecnologie. Il ginocchio, infatti, è una delle articolazioni più complesse del corpo umano, composta da numerosi legamenti, tendini, cartilagini e ossa che interagiscono tra loro in maniera dinamica e articolata.
Per ottenere una visione accurata e tridimensionale della sua anatomia, è fondamentale ricorrere a strumenti tecnologici avanzati che ci permettono di analizzare con precisione ogni aspetto dell’articolazione, garantendo una valutazione più precisa, personalizzata e meno invasiva, con enormi vantaggi in fase pre-operatoria e di ottimizzazione dell’intervento chirurgico.
E poi entra in gioco la robotica che ha portato un cambiamento radicale nella chirurgia ortopedica, migliorando la precisione degli interventi.
I sistemi robotici moderni permettono ai chirurghi di eseguire l’operazione con una precisione millimetrica, riducendo drasticamente gli errori che potrebbero verificarsi con le tecniche tradizionali. Con l’aiuto di una mappatura tridimensionale del ginocchio del paziente, ottenuta tramite immagini radiologiche di tomografia computerizzata (TC), il chirurgo può infatti pianificare l’intervento in modo estremamente dettagliato, in modo da posizionare la protesi con una precisione ottimale, anche con minimo impatto sui tessuti del ginocchio rispettando l’anatomia del paziente e migliorando l’allineamento e la funzionalità del ginocchio.
I sistemi robotici moderni consentono inoltre di eseguire l’intervento con incisioni più rispettose dei tessuti muscolo tendinei (accessi subvastus, undervastus, ekklo) con grande vantaggio per i paziente nel dolore e nel recupero post-operatorio, ma consentendo accuratezza e precisione di posizionamento e allineamento dell’impianto superiore rispetto alla chirurgia tradizionale, il che significa minori danni ai tessuti circostanti come muscoli, tendini e legamenti.
La minore invasività comporta una minore perdita di sangue, una riduzione del dolore e un recupero post-operatorio decisamente più rapido.
Un’altra grande innovazione è la possibilità di sostituire in modo preciso solo la parte danneggiata del ginocchio grazie all’uso di protesi parziali. In precedenza, quando un ginocchio era usurato o danneggiato, l’unica opzione per i chirurghi era sostituire l’intera articolazione con una protesi totale. Oggi, invece, è possibile effettuare un intervento meno invasivo, che consente di sostituire solo il compartimento del ginocchio effettivamente danneggiato (protesi monocompartimentali, bicompartimentali), risparmiando le altre strutture sane e riducendo il trauma per il paziente. In conclusione, le nuove tecnologie applicate alle protesi del ginocchio stanno cambiando il panorama della chirurgia ortopedica, portando a risultati più precisi, duraturi e sempre più a dimensione di paziente.
Il futuro della chirurgia protesica è sempre più orientato verso un modello di trattamento su misura, che risponde alle esigenze specifiche di ciascuna persona.
Per maggiori info: droprandi.it